10 anni di norme sulla violenza contro le donne: l’importanza di una raccolta dati accurata

Dieci anni di politiche contro la violenza sulle donne in Italia: un panorama normativo

Dalla ratifica della Convenzione di Istanbul nel 2013 all’approvazione di un disegno di legge sul contrasto alla violenza sulle donne il 22 novembre 2023, l’Italia ha adottato una serie di misure per prevenire e reprimere il femminicidio e altre forme di violenza di genere. L’Ufficio valutazione impatto del Senato, Uvi, ha compilato un dossier intitolato “In difesa delle donne 2013-2023. Come sono cambiate in Italia le politiche di contrasto alla violenza?” curato da Carmen Andreuccioli, che elenca le principali misure adottate.

La Convenzione di Istanbul come punto di partenza

Il dossier prende come punto di partenza la ratifica della Convenzione di Istanbul con la legge 77 del 2013, seguita nello stesso anno dal decreto legge 93, che mirava a contrastare il femminicidio. Nel 2019 è stata approvata la legge 69, nota come Codice rosso, che è stata poi rafforzata nel 2023 con la legge 122. Nel 2022 è stata approvata la legge 53 sulla raccolta di dati statistici. Il decreto legislativo 149 del 2022 ha introdotto nel codice di procedura civile il “procedimento in materia di persone, minorenni e famiglie” in attuazione della legge 206 del 2021. Infine, il disegno di legge 923 del 2023 sul contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica, approvato il 22 novembre, ha rafforzato le misure di prevenzione a tutela delle vittime.

Il Codice rosso e i nuovi reati

Il Codice rosso ha introdotto nuovi reati, come la deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso, il revenge porn e la costrizione o induzione al matrimonio. Ha inoltre aumentato le pene per i reati più frequentemente commessi contro le donne, come i maltrattamenti, gli atti persecutori e la violenza sessuale. La legge ha anche previsto una procedura accelerata per tutelare le vittime, con l’obbligo per i procuratori della Repubblica di ascoltare le vittime entro tre giorni dalla denuncia e di adottare rapidamente le misure necessarie per proteggerle da ritorsioni o escalation violente. Per quanto riguarda il processo civile, è stata introdotta una disciplina speciale per le controversie di famiglia con allegazioni di violenza.

Più attenzione ai “reati spia” e raccolta dati

L’ultima legge approvata il 22 novembre ha aumentato l’attenzione sui “reati spia” e ha rafforzato le misure di prevenzione e cautelari per gli uomini denunciati. È previsto anche l’arresto in “flagranza differita” e tempi più stringenti per l’applicazione delle misure cautelari a protezione delle donne offese. Per quanto riguarda i dati, la legge 53 del 2022 ha introdotto l’obbligo per tutti i soggetti interessati di fornire dati e informazioni per le rilevazioni previste dal programma statistico nazionale, compresi gli ospedali che dovranno fornire dati sulla violenza contro le donne. È inoltre previsto un sistema integrato tra i ministeri dell’Interno e della Giustizia per rilevare i dati riguardanti i reati ascrivibili alla violenza domestica e sulle donne.

Il dossier riporta anche le statistiche del ministero dell’Interno per il quadriennio 2019-2022, che mostrano un incremento dei “reati spia” di violenza domestica e di genere fino al 2021, una diminuzione degli atti persecutori e dei maltrattamenti nel 2022 e un aumento delle violenze sessuali nello stesso anno. L’incidenza delle donne sul totale delle vittime si mantiene costante, con il 74% per gli atti persecutori, tra l’81% e l’83% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e tra il 91% e il 93% per le violenze sessuali.

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